LA NOSTRA STORIA
Correva l’anno millenovecentoquarantacinque. Nella nostra Italia, oramai ridotta ad un cumulo di macerie e lutti, si tentava di gioire per la fine di una guerra devastante come tutte le guerre e di un’occupazione arrogante ed indegna, mentre si pensava come sopperire all’enorme eredità di nulla lasciatoci attorno. Infondo si gioiva per l’inizio di una rinascita, l’ Italia del domani. Si gioiva anche in una modesta famiglia di Barete, paesino della provincia di L’Aquila, cullato tra le braccia dei fratelli minori dell’imponente GranSasso.
La nascita del piccolo Giulio, nome che racchiude profetiche aspettative, porta gioia e speranze in famiglia, oltre a braccia da lavoro che non tarderà a rendere utili. Trascorsi dieci anni, la curiosità riposta in quel lontano treno che fischiante osservava passare e l’incessante desiderio di crescere in fretta lo trascinarono, ancora bambino, nella capitale, Roma, dove tutto sembra possibile ed inarrivabile allo stesso momento. Spaventato, ma orgoglioso e testardo da buon abruzzese, si fa avanti verso il lavoro, spalleggiato dal fratello di grande talento Adolfo, che come tutti gli artisti era dotato anche di una discreta buona follia. Nel girovagare fra il panorama lavorativo si innamorano entrambi di una preziosa arte, la pasticceria, nella quale si gettano anima e corpo, con l’ardore della gioventù che sovrasta gl’innumerevoli sacrifici che all’ epoca quel lavoro esigeva. In breve tempo, il giovane Giulio scommette su se stesso e assieme a suo fratello avviano un’ attività in quel di Tarquinia coinvolgendo altri fratelli e sorelle. Qui’ l’arte e la storia gli sorridono infondendo altro coraggio in quei cuori e quel ragazzo che iniziava a destreggiarsi tra le golosità si getta in un’ Italia che si stava affacciando su quel che poi sarebbe stato chiamato “il boom economico”. Ora, per il giovane Giulio, Tarquinia diviene un trampolino di lancio verso nuovi approdi. Dopo numerose ricerche la scelta ricade su di un delizioso e promettente paese dei castelli romani situato sul fianco di un mitico lago vulcanico, Genzano di Roma.
Qui’ decide di gettare le fondamenta del suo futuro: lavoro, amicizia, amore e famiglia. Correva l’anno millenovecentosessantuno. Aprono i battenti della prima pasticceria artigianale Cimoroni Giulio. In poco tempo, attorno a quel sogno, si suggellano amicizie fondamentali, come quella con l’inseparabile amico fraterno Mario, grazie al quale incontrerà colei che lo renderà completo, Stefania.
Lei una dolce ed affascinante ragazza di Lanuvio, l’ antica Lanuvium, alla quale deve molto la storia, antica e moderna. La giovanissima Stefania si lascia trascinare dalla corrente dell’ amore, sostituendo con fiducia la vocazione per l’ insegnamento ai ragazzi con quella del lavoro in pasticceria e della cura della famiglia, riuscendo in maniera egregia a sostenere l’ impegno incessante nonostante la giovane età, mai paga di quell’ amore che donava e riceveva da quella nuova avventura. Dal felice matrimonio di Stefania con Giulio nascono tre figli: Walter, Sara e Serena.
Tutti si dedicheranno all’ arte che da sempre li ha circondati. Intanto il consenso delle persone ormai affezionate alle leccornie sfornate giornalmente dalla pasticceria Cimoroni, contribuisce alla crescita dell’ azienda, così dopo il negozio atto a soddisfare tutti i palati dei golosi avventori, ci si getta in un rischioso nuovo sogno : un laboratorio adeguato alle forniture, nella nuova zona artigianale. Il tempo ha dato ragione all’ audacia e ad oggi quell’ impresa artigiana è un’ affidabile e consolidata realtà, gestita con successo dall’ instancabile Serena, cresciuta con la grazia e l’ affabilità della mamma e l’ arguzia e tenacia del babbo, doti indispensabili per la guida e l’evolversi dell’ azienda di famiglia. Sara si dedica a proseguire il lavoro iniziato e consolidato dalla mamma, accogliere, servire, consigliare e dispensare dolcezze accompagnate da gentilezza e sorrisi alla clientela del negozio che con cura ed eleganza custodiscono. Ovunque, Giulio, nel suo peregrinare lavorativo ha lasciato tracce di se, che, come semi accolti dalla fertile terra, hanno germogliato e son cresciuti rigogliosi sin nei frutti.
Durante gli anni, nella pasticceria Cimoroni vengono avviate a quest’ arte numerose giovani leve del dolce artigianato, tra cui spiccano alcuni fratelli di Stefania. Walter Cimoroni, l’ ultimo erede di questo nome del quale ne è stato sempre l’ espressione artistica nelle sue varie forme.
Negli anni, sotto l’esperta guida di babbo Giulio, ha affrontato sin da giovanissimo concorsi nazionali ed internazionali ed è stato membro dell’ esclusiva rosa della nazionale italiana pasticceri con onore. Ha realizzato incantevoli lavori per manifestazioni importanti dello sport, del cinema, della televisione, della politica e soprattutto per il sostegno al profondamente sociale.
Fino ad oggi il nome Cimoroni è stato stendardo d’eccellenza e fiducia del significato di pasticceria artigianale e continuerà anche in futuro a rappresentare tutte le migliori emozioni che si celano dietro un lavoro di tali infinite delizie.
Cimoroni è nell’ arte della pasticceria come nel cuore è l’arte dell’ amore.
Dal 1961 a Genzano di Roma
PASTICCERIA CIMORONI
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